Il Radon-222 (Rn-222), killer silenzioso, è un gas radioattivo naturale, cancerogeno certo, estremamente pericoloso, se inalato, per la salute umana. A temperatura e pressione standard, il Radon-222 è inodore e incolore, quindi rilevabile solo tramite apposite strumentazioni. È generato dal decadimento del radio (Ra-226), cioè dal processo per cui una sostanza radioattiva si trasforma spontaneamente in un’altra sostanza, emettendo radiazioni (particelle alfa in questo caso). Il radio è, a sua volta, prodotto dalla trasformazione dell’uranio e dei minerali radioattivi naturali presenti nella crosta terrestre e nelle acque, ergo nei materiali da costruzione (cementi, laterizi, graniti o tufi).

Figura 1. Schema semplificato del decadimento del Radon-222 negli atomi di polonio, piombo e bismuto.
Una volta formato, il Radon-222 decade dando origine a tutta una serie di altri elementi chiamati prodotti di decadimento, e si trasforma prima in polonio, poi in piombo e bismuto; atomi a loro volta radioattivi, ma non più gassosi (vedi Fig. 1). Le particelle alfa, beta o gamma, prodotte dal decadimento radioattivo del gas, possono essere emesse all’interno dei polmoni e causare danni alle strutture cellulari degli stessi organi.
L’inalazione di Radon è la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo di sigaretta.
Prima di decadere, il Radon-222 rimane in vita per un tempo sufficientemente lungo (vita media di 3,8 giorni) che gli consente di essere trasportato, in quanto gas, dai flussi di aria presenti nei suoli, anche a distanze notevoli, fino anche ad alcune centinaia di metri. Fuoriesce principalmente dal terreno e dai materiali di costruzione di origine vulcanica come il tufo, i graniti e in misura minore dall’acqua.
Il principale fattore di rischio del Radon-222 è dato dal fatto che si accumula all’interno degli ambienti chiusi, abitativi o lavorativi: si stima che sia responsabile di quasi il 50 per cento dell’esposizione media della popolazione alle sorgenti naturali di radiazione.